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Bilò replica a Conte: “Volano per l’economia? Frase fatta di chi non conosce la realtà. La battaglia deve essere in difesa di costa, commercio, turismo e pesca”

“Conte dice che l’area marina protetta del Conero è volano per l’economia ma fa solo propaganda politica dimostrando di non conoscere la realtà del territorio di cui parla. L’area protetta, specie in questa fase congiunturale, non aiuterebbe affatto l’economia: la vera battaglia da fare è quella in difesa della costa, del commercio, del turismo e del mondo della pesca che creano sviluppo e occupazione”. Il vicecapogruppo in Consiglio regionale della Lega, Mirko Bilò, replica così alle affermazioni del leader del Movimento 5 Stelle Giuseppe Conte con l’esperienza di chi è stato anche sindaco di Numana, componente del Parco del Conero e presidente dell’Associazione Riviera del Conero.

“Siamo in campagna elettorale e il Movimento 5 Stelle cerca di tamponare il crollo dei consensi, ma l’ex premier Conte prima di assumere una tale posizione sull’area marina del Conero avrebbe fatto bene ad informarsi e a riflettere, anche alla luce di altre esperienze italiane – spiega il vicecapogruppo Lega – Affermare che l’Area marina protetta permetterebbe uno sviluppo sostenibile del territorio non rende la dimensione della realtà, né di quanto il Conero rappresenti per l’anconetano e per le Marche tutte, in termini di benessere socio-economico per imprese, attività e famiglie”.

Bilò sottolinea che altre realtà italiane hanno mostrato chiaramente i limiti delle are marine protette, insieme agli scarsi, se non addirittura fallimentari, benefici in termini di tutela della fauna ittica. “Conte e i suoi rappresentanti nelle Marche hanno dimostrato di ignorare che nel fondale marino del Conero, non sono presenti organismi o specie rare o a rischio estinzion, tali da giustificare l’istituzione di una area protetta. La costa del Conero ha un elevato valore paesaggistico, ma non presenta le praterie di Posidonia che caratterizzano i fondali di altri mari e per la cui salvaguardia sono stati istituiti parchi ed aree marine protette, strumenti pensati per ambienti scarsamente antropizzati, molto diversi dal Conero che è densamente popolato e ricco di infrastrutture dove il turismo è già sviluppato. L’istituzione di un’area marina protetta non andrebbe a creare un valore aggiunto, ma piuttosto un ulteriore fardello che determinerebbe una decrescita economica e non solo per il mondo della pesca, che già sta vivendo un momento di crisi eccezionale a causa del caro, ma anche per le strutture turistico-ricettive, che vivono delle presenze record d’estate sulla nostra Riviera.

“Non servono dibattiti ideologici per cercare voti, ma risposte concrete. – aggiunge il vicecapogruppo della Lega – Servono ingenti risorse statali necessarie per istituire un’area protetta e Conte, che è stato presidente del consiglio non può ignorarlo, senza contare che, se proprio avesse voluto davvero attivarsi su questo fronte, Conte avrebbe dovuto spingere in questa direzione quando aveva il pallino in mano. Il vero problema è quello di difendere la costa del Conero dal fenomeno dell’erosione, che minaccia il nostro ambiente e l’economia del nostro territorio. Occorre piuttosto trovare gli strumenti finanziati per garantire una soluzione strutturale a questa criticità che si ripresenta puntuale ogni anno – conclude Bilò. Solo così si può davvero tutelare l’ambiente e sviluppare l’economia in direzione della sostenibilità, visto che le normative a salvaguardia della fauna ittica già esistono, non bisogna fare altro che farle rispettare”.

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