L’assessore regionale all’Istruzione sulle nuove regole del reclutamento: “Premiamo i docenti e insegniamo ai ragazzi la cultura del sacrificio”
“Il decreto legge 36 così com’è non premia il merito dei docenti e questo è dannoso per la scuola e diseducativo per i ragazzi”. Sono queste le parole di Giorgia Latini, assessore all’Istruzione della Regione Marche che, su questo punto, condivide le critiche dei sindacati che oggi manifestano a Roma.
“Il provvedimento che da nuove regole per la formazione e il reclutamento degli insegnanti, così com’è rischia di avvantaggiare chi non investe in formazione prevedendo progressioni stipendiali solo sulla base dell’anzianità – spiega l’assessore leghista – Tutto questo in contrasto con la strategia del PNRR che, invece, propone una scuola innovativa e sostenibile. Ma qual è l’innovazione e la sostenibilità di un sistema che riconosce soltanto scatti di anzianità anziché premiare chi fa di più per migliorarsi e migliorare la propria didattica e la propria relazione con i ragazzi? Cosa possiamo mai insegnare ai ragazzi se progettiamo una scuola che per i docenti non è meritocratica e favorisce i meno impegnati? Sono perfettamente d’accordo – prosegue l’assessore Latini – con il Sottosegretario Rossano Sasso che su questo sta facendo una battaglia e che, anche sul precariato, propone di stabilizzare chi ha alle spalle almeno tre anni di servizio. Dobbiamo dire ai docenti che i loro sforzi per migliorare la scuola vengono riconosciuti e insegnare ai ragazzi che, attraverso il sacrificio, si cresce personalmente e si fa crescere l’ambiente nel quale si opera”.