Ambiente

SERFILIPPI: AGRIVOLTAICO A SANT’ANGELO IN VADO, LA REGIONE DICA UN CHIARO NO

Mozione del consigliere, presidente della 3a Commissione regionale Ambiente e Territorio per fissare entro febbraio criteri e regole certi per la realizzazione degli impianti a terra

Un deciso no dalla Regione al progetto di impianto agrifotovoltaico a Sant’Angelo in Vado, fortemente impattante su un territorio vocato all’eccellenza del tartufo, e rapida definizione delle norme per la regolamentazione dei nuovi impianti di questo tipo. Lo chiede in una mozione il consigliere regionale della Lega Luca Serfilippi, presidente della 3a Commissione consiliare Ambiente e Territorio e primo firmatario della PDL regionale che, in assenza dei decreti attuativi nazionali, intende chiarire le regole perché, nel nome del bisogno di energia, non si prescinda dalla tutela di un ambiente che è asset strategico per l’economia dei territori.

“Non possiamo permettere che lo sviluppo degli impianti fotovoltaici diventi l’occasione per devastare il paesaggio – spiega Serfilippi – La Regione si è già espressa per evitare lo scempio di 45 ettari di parco agri-voltaico che avrebbe deturpato per sempre la vallata della dop Olio di Cartoceto. La commissione potrebbe mettere in campo criteri e regole certi grazie alla proposta di legge del gruppo Lega che potrebbe essere licenziata entro febbraio segnando una tappa fondamentale del percorso regionale di decarbonizzazione”.

Con la proposta di legge regionale, per realizzare impianti così impattanti, territori come quello di Sant’Angelo in Vado non sarebbero nemmeno presi in considerazione.

“Puntiamo ad equilibrare la necessità di sviluppare impianti di produzione di energia da rinnovabili con l’obbligo di tutela di beni costituzionalmente riconosciuti quali l’ambiente, il patrimonio storico-artistico, il paesaggio e le aree agricole. – conclude Serfilippi – Lo sviluppo di fonti rinnovabili non può procurare un danno ambientale incalcolabile e non reversibile. Vanno dal più presto e chiaramente stabiliti gli indicatori da valutare nel procedimento autorizzativo per non disperdere il patrimonio delle aree naturali protette o caratterizzate da situazione di rischio idrogeologico e le aree interessate da produzioni agricolo-alimentari di pregio (biologiche, DOC, DOCG, IGT, DOP, STG, DE.CO) e i paesaggi rurali di interesse storico”.

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