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Il Vice Ministro Edoardo Rixi nelle Marche

“Potenziamento delle infrastrutture alla base dello sviluppo economico e sociale delle Marche”

Il vice Ministro alle Infrastrutture e Trasporti Edoardo Rixi ha fatto tappa nelle Marche giovedì 23 e venerdì 24 febbraio per incontrare sul territorio amministratori e associazioni di categoria. Filo conduttore degli incontri di Ascoli Piceno, Civitanova Marche e Ancona il gap infrastrutturale delle Marche nel loro complesso e lo stato dell’arte di specifici progetti per superarlo e consentire alla regione quel rilancio per cui le infrastrutture sono un asset strategico. A Senigallia focus sulle conseguenze infrastrutturali della recente alluvione a partire dal Ponte Garibaldi.
Il viceministro ha sottolineato come l’arretratezza infrastrutturale italiana sia endemica, ma anche come, in questo contesto, le Marche per conformazione geografica siano particolarmente penalizzate dalla complessità delle opere da realizzare: basti pensare alla quantità di gallerie e viadotti necessari. Ciononostante il Ministero guidato da Matteo Salvini intende ingranare la marcia della semplificazione e della progettualità condivisa per superare più velocemente ogni ostacolo.
Il punto di vista del ministro su alcuni dei temi affrontati

A14

Il 9 febbraio sono state concordate le line guida di intervento nel corso di una riunione al Ministero con i presidenti di Marche ed Abruzzo. Tra queste c’è quella di ridurre l’impatto dei cantieri aumentando le lavorazioni in notturna e differendo gli interventi per limitare la congestione sulla rete.
Il 27 febbraio è convocato un tavolo di coordinamento con gli enti locali per verificare una gestione più efficiente dei cantieri.
Per quanto riguarda Il potenziamento dell’A14, in particolare nel tratto a sud delle Marche, che oggi è garantito da due corsie, è un tema che va affrontato, perché oggi non è previsto come investimento da parte del concessionario. Abbiamo chiesto di fare uno sforzo di volontà, anche con la Regione Marche, e di capire quali possono essere le prospettive.

PORTO

Il mare Adriatico e la portualità marchigiana rappresentano una porta di ingresso per il mercato balcanico. Ancona può essere la protagonista. Quando la guerra finirà, uno degli aspetti sarà quello della ricostruzione dell’Ucraina col rilancio e la stabilizzazione di tutto l’est Europa.
Le Marche e Ancona hanno un sistema portuale laborioso che occupa oltre 6500 lavoratori e genera il 3% del Pil regionale. Il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti è pronto a fare la sua parte. Col Pnrr il porto usufruirà di almeno 102 milioni per il potenziamento infrastrutturale a cui se aggiungeranno altri 40 messi sul piatto dall’Adsp.
Fincantieri nello stabilimento di #Ancona realizza navi innovative e pionieristiche con tecnologie orientate alla sostenibilità ambientale. Un biglietto da visita importante per il nostro Paese. La produzione di navi da crociera è un’opportunità dal punto di vista economico e occupazionale, ma anche per portare sul territorio tecnologie utili alla transizione ecologica che affronta lo shipping.

AEROPORTO

La continuità territoriale traduce la volontà del Ministero di non lasciare indietro le Marche. A dicembre abbiamo trasferito ad Enac 6 milioni per gli oneri di servizio pubblico su aerei di linea da e per Ancona e Trieste. Dopo l’ok di Bruxelles si è passati alle gare per assegnare alle compagnie le risorse sulle tratte in continuità territoriale per Milano, Roma e Napoli, Ora MIT al lavoro per collegamenti veloci ed efficienti per alimentare le zone industriali e favorire l’afflusso alle mete turistiche

FERROVIA

Finanziato il raddoppio di gran parte della Orte-Falconara, sono in corso di reperimento le coperture per il tratto Foligno-Fabriano (necessari 2 miliardi): i costi elevati del caro-energia che hanno condizionato la legge di bilancio hanno obbligato il governo a procrastinare, sempre entro i tempi del PNRR, il completamento del tratto.
l potenziamento dell’A14, in particolare nel tratto a sud delle Marche, che oggi è garantito da due corsie, è un tema che va affrontato, perché oggi non è previsto come investimento da parte del concessionario. Abbiamo chiesto di fare uno sforzo di volontà, anche con la Regione Marche, e di capire quali possono essere le prospettive.

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