La consigliera ha seguito da vicino la vicenda di Alessandro Moneti, giovane disabile pesarese sfrattato
La consigliera Anna Menghi, responsabile del Dipartimento Disabilità Lega per le Marche interviene sulla vicenda di Alessandro Moneti 25enne disabile pesarese sfrattato insieme alla sua famiglia dalla casa in cui vive.
Una storia che Menghi segue “da quando il Ministro Alessandra Locatelli mi informò della sua vicenda e chiese di occuparmene” e che ha avuto la ribalta televisiva nel corso della puntata dell’11 aprile di Storie Italiane, popolarissima trasmissione di Rai1.
“Già nei giorni scorsi ho scritto al Presidente della Repubblica Sergio Mattarella, affinché si interessi di questo caso – spiega la consigliera sui social – Come ho detto a Lui, non conosco forma di democrazia più alta di quella che fonda le sue radici su un atto di vera umanità. Per questo non mi stancherò mai di aiutare questa famiglia sfortunata che merita tutto il nostro bene”.
Una sfortuna che entra nella vita della famiglia Moneti quando Alessandro, a 17 anni e un mare di possibilità di vita difronte, viene investito da un pirata della strada che lo abbandona come un sacco all’angolo di una via cittadina. È salvo per miracolo – sottolinea Menghi – L’incidente gli ha causato una lesione spinale gravissima e irreversibile. Grazie ad una famiglia che ha rinunciato a tutto per essergli accanto e lottare con lui, oggi Alessandro ha almeno recuperato l’uso delle braccia, riuscendo a non essere costretto per sempre a letto come i medici avevano paventato all’indomani dell’incidente”.
La consigliera rimarca con forza che “per assistere il loro figlio, Giuseppe Moneti e sua moglie hanno perso tutto. L’azienda che avevano costruito con tanti sacrifici, il lavoro da dipendente che Giuseppe aveva in seguito trovato per mantenere la sua famiglia e la casa, in seguito acquistata all’asta da una persona che ha dato loro lo sfratto. A nulla sono valsi i tentativi di ottenere il tempo necessario a trovare un’altra sistemazione per Alessandro. L’unica soluzione sarebbe una casa disponibile da giugno, dopo l’esecuzione di lavori fondamentali a renderla idonea per le sue esigenze. Lunedì però la famiglia Moneti dovrà consegnare le chiavi della casa in cui vive alla nuova proprietaria. Vivrà, momentaneamente, presso una zia che si è offerta di dare loro ospitalità in attesa di una nuova sistemazione. Nella mia vita ho avuto modo di conoscere tante storie di resilienza e da ciascuna ho sempre tratto insegnamenti importanti – conclude la consigliera Menghi – Dalla storia della famiglia Moneti, ho tratto ancor di più la determinazione ad essere punto di riferimento per le persone fragili che non hanno voce. Questa vicenda descrive tante dimensioni umane e non tutte sono, ahimè, esaltanti. È tuttavia un campanello che suona per ricordarci i valori profondi a cui dovremmo ancorarci”.