Lega Marche: “Fondamentale per la ricostruzione della sanità regionale. Il PD che lascia l’aula continua la sua strategia dell’abbandono”
“L’approvazione del piano socio-sanitario 2023-2025 è un altro importante tassello nella strategia di ricostruzione della sanità regionale. Il PD che lascia con clamore l’aula consiliare conferma quanto ha fatto negli ultimi decenni al governo regionale: la strategia dell’abbandono. Un atto che si inserisce in un anno record per la maggioranza regionale in cui abbiamo approvato anche la riorganizzazione dell’architettura sanitaria regionale modificando la legge 13, licenziando il masterplan dell’edilizia sanitaria, aumentando le risorse per le borse di studio per i medici. È il cambio di passo che ci hanno chiesto i marchigiani messo in atto attraverso cambiamenti epocali che richiedono tempo, ma che daranno risposte concrete. Grazie al vicepresidente ed assessore alla sanità Filippo Saltamartini che ha lavorato senza sosta per questo risultato”.
Il gruppo consiliare della Lega Marche formato dai consiglieri Renzo Marinelli, Mirko Bilò, Monica Acciarri, Giorgio Cancellieri, Linda Elezi, Anna Menghi, Marco Marinangeli e Luca Serfilippi e dagli assessori Andrea Maria Antonini e Chiara Biondi, soddisfatto per l’approvazione del piano “Piano socio-sanitario regionale 2023-2025. Salute, sicurezza e innovazione per i cittadini marchigiani” che ha visto il voto favorevole di una maggioranza di centrodesta coesa e compatta.
Politicamente strumentale l’atteggiamento del PD che ha deciso di mandare la palla in tribuna anche perché non accetta di essere in panchina abbandonando l’aula. “Hanno fatto il solito pianto del coccodrillo condito di allarmismi, critiche pretestuose e polemiche surreali prima di fare la solita fuga dalla responsabilità, un atteggiamento in linea con il fatto che si tratta, in gran parte dello stesso PD che da centravanti, ovvero quando governava la regione, non ha voluto e saputo toccare palla nella sanità. – spiegano i consiglieri leghisti – Ci hanno lasciato una sanità allo sbando, un’organizzazione inefficiente ed inefficace, una mobilità passiva in aumento, liste di attesa infinite, pochi progetti di edilizia. Passo dopo passo con responsabilità e decisione la Lega e la maggioranza la stanno cambiando nel rispetto di quanto contenuto nel programma elettorale sul quale i cittadini marchigiani ci hanno dato fiducia”.
“Fin dall’inizio della legislatura siamo stati chiari sugli snodi strategici nella nostra visione di sanità a cominciare dalla fine della politica degli ospedali unici provinciali – continuano i consiglieri della Lega – Confermiamo di voler costruire una sanità policentrica potenziando il collegamento tra ospedale e territorio, attraverso la riorganizzazione della governance territoriale sanitaria e gli investimenti in edilizia di settore. Passo dopo passo abbiamo messo in atto questi cambiamenti, ad esempio cancellando l’inefficiente ASUR unica regionale sostituita da cinque aziende sanitarie territoriali più vicine ai cittadini con l’obiettivo di potenziare i servizi sanitari sul territorio e riequilibrare l’offerta sanitaria regionale. Con puntualità e rigore abbiamo realizzato il masterplan di edilizia sanitaria pianificando la costruzione di tre nuovi ospedali, di nuove strutture per le emergenze, di case della comunità, di ospedali di comunità e di centri operativi territoriali COT. Con 3,7 milioni di euro di risorse di bilancio regionale abbiamo fatto quasi quadruplicato portandole a 155 le borse di studio per i medici di medicina generale che risulteranno ammessi al corso triennale di formazione 2023-2026. Un incremento progressivo garantito, negli anni, per rispondere alle esigenze di salute che provengono dal territorio invertendo il trend di un numero di medici prossimi alla pensione molto più elevato rispetto ai medici in ingresso nel nostro circuito di medicina territoriale. Con l’approvazione del Piano sociosanitario diamo un’anima ed un indirizzo di programmazione all’intera sanità regionale poggiando la sua azione su tre cardini la prevenzione, l’assistenza territoriale e l’assistenza ospedaliera. Forte degli studi di fabbisogno portati avanti dalle Università, il piano è la risposta organica alle tante necessità sanitarie regionali, guida e indirizzo per le scelte e le sfide del futuro”.