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Latini ed Elezi: omicidio di Sirolo un sacrificio da cui prendere esempio per stimolare il civismo

Segretario e consigliera regionale della Lega Marche in Consiglio Regionale pronte a passare dal dolore all’azione

“Chiamiamo l’omicidio di Sirolo con il suo nome: un sacrificio nel nome di valori purtroppo non più così comuni come l’altruismo e il senso civico. La Lega Marche, vicina alla comunità albanese e alla famiglia di Kladji Bitri nel giorno della partenza della salma per l’Albania, piange un giovane valoroso esempio di quella integrazione positiva che da sempre sosteniamo nel nome solidarietà e convivenza tra i popoli”.

Lo dichiara il segretario della Lega Marche Giorgia Latini con la consigliera regionale Linda Elezi nel giorno della partenza della salma del giovane assassinato a Sirolo per aver difeso un padre di famiglia anconitano dall’aggressione per futili motivi da parte di un ragazzo tunisino nel corso di una lite stradale per futili motivi

Elezi, immigrata anche lei dall’Albania nelle e impegnata in politica come consigliere comunale di Jesi prima e regionale ora, sin dalle prime ore dopo l’omicidio si è attivata con ogni mezzo per sostenere dal punto di vista umano e organizzativo il fratello diciottenne di Kladji Bitri scioccato per la perdita e per aver assistito all’efferato omicidio.

“Da cittadina, da albanese e da politico impossibile restare inerti difronte ad una morte assurda frutto del contrasto stridente tra due vite segnate dalle due facce dell’immigrazione – aggiunge Elezi – L’aggressività immotivata e la freddezza con cui, stante quanto dichiarato dal Gip a mezzo stampa, il giovane tunisino, quando l’animosità si era già stemperata, ha estratto una fiocina dal bagagliaio ferendo a morte un ragazzo inerme sono frutto di una scala di valori diametralmente opposti tra i due protagonisti di questa straziante vicenda. A fronte di un ragazzo di sani principi e apprezzato lavoratore come Bitri, che ha lasciato la sua terra per aiutare la famiglia, che non si è sottratto al proprio dovere di cittadino e di amico, ce n’è un altro con un passato e un presente tutto da definire che, dopo averlo colpito a morte, non solo è scappato, ma ha mostrato una tale indifferenza da andare a pescare con quello stesso fucile. È nostro dovere come istituzioni fare in modo che questa differenza sia da sprone per stimolare un nuovo patto sociale e culturale con i giovani di ogni nazionalità ed estrazione. Insieme al nostro segretario regionale onorevole Latini, che è anche vicepresidente della Commissione Cultura della Camera, stiamo già lavorando perché da questa terribile vicenda nasca un percorso civico virtuoso”

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