Raggiunto l’obiettivo di confrontarsi per consolidare il gioco di squadra tra politica, cittadini, imprese e istituzioni al fine di prevenire i fenomeni
Successo di partecipazione per “Mafie, droga e sicurezza”, l’incontro organizzato alla Domus San Giuliano di Macerata dalla Lega con il suo Dipartimento Antimafia per il quale erano presenti il responsabile nazionale sen, Gianluca Cantalamessa e il regionale Mirko Bilò, vicecapogruppo della Lega in Consiglio regionale.
Particolarmente apprezzata la formula organizzativa che ha mixato, con il moderatore Aldo Alessandrini, segretario cittadino della Lega e referente territoriale del dipartimento, interventi tecnici, spunti tratti dalla statistica aggiornata e di prospettiva politico-amministrativa che hanno l’obiettivo di rafforzare gli strumenti di prevenzione oltre che di contrasto. vista la crescente invadenza della criminalità organizzata anche in settori storicamente non interessati dal fenomeno.
“Solo il 5% dei proventi della criminalità organizzata sono frutto di attività tradizionali come rapine ed estorsioni, il 70% proviene da attività lecite ovvero da infiltrazione e il 20% da attività di cui la società civile è destinatario consapevole come spaccio, gioco d’azzardo e prostituzione – ha evidenziato il sen. Cantalamessa, che è anche membro della Commissione parlamentare di inchiesta sul fenomeno delle mafie e sulle altre associazioni criminali e della delegazione italiana all’Assemblea parlamentare OSCE – Numeri che devono farci tenere la guardia ancora più alta perché sintomatici del fatto che la criminalità sta minando i valori fondanti del nostro vivere sociale e civile”.
Sicurezza strettamente correlata alla prevenzione, come hanno ribadito nei loro interventi di saluto il sindaco e presidente della Provincia di Macerata Sandro Parcaroli e il segretario regionale della Lega Giorgia Latini con il vice e segretario provinciale Luca Buldorini, ricordando con alcuni dettagli la storica e crescente attenzione della Lega al tema. I consiglieri regionali Anna Menghi e Renzo Marinelli hanno rilanciato sulla necessità che la politica locale faccia la sua parte attraverso politiche sociali di supporto e monitoraggio del territorio. Un’azione, quest’ultima, fondamentale anche dal punto di vista investigativo, come ha confermato il vicepresidente e assessore della Regione Filippo Saltamartini, ricordando due grandi strumenti messi a punto dalla Lega come la Legge Castelli e il codice antimafia varato dal ministro dell’Interno Roberto Maroni e assurto a modello mondiale.
Anche in questo contesto, riconoscibile il modello Macerata cui spesso fa riferimento Matteo Salvini.
“Con la Lega al Governo, nel 2019 è stato avviato da Commissario Sisma e Prefettura di Macerata il primo protocollo sperimentale per i controlli su sicurezza e legalità nei cantieri della ricostruzione con particolare attenzione ai tentativi di lavoro nero, al dumping contrattuale, all’elusione e all’evasione contributiva – ha ricordato il vicecapogruppo Bilò – Contemporaneamente, il Ministro dell’Interno Salvini, finanziava il primo programma Scuole Sicure per incrementare la sicurezza davanti agli istituti scolastici e la lotta allo spaccio. Due facce della stessa medaglia che e dimostrano come la Lega lavori da sempre su più fronti con l’unico obiettivo di una sicurezza che è essenziale per la qualità della vita di ogni membro delle nostre comunità”.
La competenza e l’esperienza sul campo espressa negli interventi dell’ex questore Giorgio Iacobone, dell’avv. Giuseppe Bommarito, presidente Associazione “Con Nicola, oltre il deserto dell’indifferenza” e del dott. Gianni Giuli, direttore Dipartimento Dipendenze Patologiche AST Macerata hanno completato il quadro di una iniziativa che può dire con soddisfazione di aver raggiunto l’obiettivo di confrontarsi per consolidare il gioco di squadra tra politica, cittadini, imprese e istituzioni al fine di prevenire i fenomeni e senza il quale non si può fare il bene della collettività.