A Palazzo delle Marche, sede del Consiglio Regionale aperta la mostra “Primo Levi dalle leggi razziali alla scrittura creativa”. Taglio del nastro con la presenza della consigliera regionale della Lega Anna Menghi l’11 aprile, giorno della morte dello scrittore Primo Levi trentasette anni fa.
La mostra è uno step del progetto voluto dall’Ufficio di Presidenza e dall’Assemblea legislativa di aprire Palazzo delle Marche alla comunità marchigiana e in particolare alla comunità scolastica, per rompere ogni ostacolo tra le sedi istituzionali e i cittadini. Curata da Giorgio Tabanelli, ripercorre le origini dell’ideologia antisemita, con una sintesi storica e documenti inediti e collegamenti a temi attuali.
“Meglio di tutti noi è stato in grado di trovare le parole per dire l’indicibile – scrive la Senatrice a vita Liliana Segre nel messaggio letto dal presidente del Consiglio regionale Latini – ricordate che questo è stato e se non stiamo attenti, avvertiti e consapevoli, può accadere ancora, per usare le parole estreme e disperate di Primo Levi”.
“È un dovere delle Istituzioni aprirsi alla comunità e lavorare in maniera trasversale quando le occasioni sono importanti – ha detto la consigliera Menghi nel suo intervento di saluto agli studenti presenti – Con questa mostra apriamo una finestra autorevole e doverosa su sull’antisemitismo, tema di prepotente attualità su cui non è mai abbastanza tenere accesi i riflettori. Ci auguriamo che queste iniziative servano non solo a sensibilizzare sul singolo tema, ma anche ad avvicinare alla buona politica”.
Il percorso espositivo, visitabile negli orari di apertura di Palazzo delle Marche, propone volumi, riviste, mappe e documenti sulla genesi dell’antisemitismo e sulla biografia di Levi. Nelle 16 teche circa 200 reperti, introdotti da pannelli divulgativi sulla storia italiana ed europea. Le fonti attingono a pubblicazioni che risalgono al XVII secolo, fino ai teorici della propaganda di regime contro la razza ebraica. Tra la documentazione esposta la rivista “La difesa della razza”, la prima pagina del Corriere della sera dell’11 novembre del 1938, dove si annuncia la promulgazione da delle leggi razziali, e una copia originale della prima edizione di “Se questo è un uomo”, pubblicata nel 1947 dalla casa editrice De Silva. Una sezione è dedicata alla “Letteratura di svago e razzismo”, con libri gialli destinati ai ragazzi, mentre l’ala finale propone “Il tempo delle riflessioni”. Il progetto, con il patrocinio del Ministero della cultura e il sostegno del Consiglio regionale, è promosso dall’Associazione arte cinema teatro volontariato, in collaborazione con l’Associazione Carlo Bo di Urbino e con l’Archivio Fondazione centro di documentazione ebraica di Milano. L’evento si avvale della consulenza degli storici Alberto Cavaglion e Valerio De Cesaris, hanno collaborato anche Roberta Mori e Lia Toaff per la biografia e le opere di Primo Levi.