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Macerie ferme per manifesta incapacità di governo a guida PD

La guerra a colpi di rimpallo di responsabilità sulle macerie del terremoto sta diventando leggendaria come quella di Troia con tanto di cavallo a deciderne le sorti. Come definire altrimenti il ruolo del PD? A che pensava mentre, in tutte le sue espressioni (presidenti di Regione, Anci e perfino sindaci) era motore dei tavoli dove la legge beffa si formulava? La Lega presenterà nuovamente un emendamento da inserire nel DL Proroga Termini, ma poiché il termine per la conversione in legge è la fine di febbraio e non è possibile uno stallo di un ulteriore mese e mezzo, il Governo attui subito un provvedimento di urgenza” 

Per il senatore Paolo Arrigoni, responsabile della Lega Marche, la mancata proroga dei siti di stoccaggio temporaneo delle macerie è l’ennesima espressione di incapacità strategica ed operativa del Governo Conte 2 dietro cui le Regioni nascondono la totale inefficienza nell’attuazione dei piani di rimozione.

“Una vergogna senza fine. Non solo il Governo ha spacciato per risolutiva una legge fatta per intercettare consenso elettorale: le Regioni hanno rincarato la dose di scelleratezza lasciando credere che non raccolgono le macerie per colpa della saturazione dei siti di stoccaggio – spiega Arrigoni – Con il decreto Sisma (divenuto Legge 156 dopo la sua conversione, ndr) Conte e compagni hanno creduto di tamponare la falla consentendo l’apertura di nuovi siti, invece avrebbero dovuto, per prima cosa, esplicitare la proroga per quelli esistenti. Non facendolo, hanno offerto su un piatto d’argento l’ennesima giustificazione per le mancanze che non si contano più nella gestione dell’emergenza”.

La raccolta delle macerie, infatti, come le casette (marce) e il CAS, sono di competenza delle Regioni che agiscono attraverso i loro uffici di Protezione Civile

“La Lega di Matteo Salvini non molla di un passo sul terremoto e resta vigile al fianco dei cittadini che sono vittime collaterali di questo sistema indegno di essere chiamato Governo – conclude Arrigoni – Saranno loro a dire NO alla guerra al buongoverno dichiarata dal PD che, per tentare di salvare la faccia, ora è capace anche di scendere in piazza contro sé stesso attraverso i sindaci e la loro ‘associazione di categoria’, Anci, pronti ad indignarsi a debita distanza dai giorni (recenti) in cui sulla legge 156 hanno pontificato seduti sugli strapuntini dei tavoli del Governo”.

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