Marche

La regione PD fallisce la politica agricola? Per la Casini è colpa del terremoto e di Salvini che pecca di “ascolanità”

La vicepresidente PD delle Marche tira in ballo un vecchio detto che denigra i suoi concittadini ascolani pur di giustificare i ritardi nella spesa dei fondi europei

La vicepresidente PD delle Marche Casini tira in ballo Salvini e il terremoto per giustificare i ritardi nella spesa dei fondi europei in agricoltura. Si interroghi piuttosto su perché decine di imprese agricole marchigiane hanno chiuso in questi anni!”.

L’onorevole Riccardo Augusto Marchetti, Commissario della Lega Marche risponde alle accuse di “ascolanità” mosse a Matteo Salvini da Anna Casini per aver fatto un uso strumentale dei dati sui fondi erogati all’agricoltura

È sconcertante che la Casini, pur di criticare Salvini, da massimo esponente del PD locale, ricorra al vecchio detto che denigra gli ascolani come gente che tira il sasso e nasconde la mano – rileva Marchetti – La responsabilità per la lentezza con cui le Marche hanno speso in questi anni i fondi strutturali europei è in primis della giunta regionale, che ha programmato tardi e male le misure di intervento e non ha saputo governare i singoli progetti dando velocità di esecuzione agli interventi”.

Per la Lega, in una situazione di emergenza come quella del terremoto, la Regione doveva adottare strumenti per erogare fondi direttamente alle imprese agricole che necessitavano di sostegno immediato. Invece sono state adottate le lungaggini burocratiche che hanno caratterizzato una giunta PD in cui la Casini ha svolto il ruolo chiave di vicepresidente oltre che di assessore all’agricoltura.

“Casini, costretta dai numeri grattare gli specchi punta il dito contro Salvini sperando che i marchigiani guardino quello anziché la luna su cui stanno ancora i successi vantati da una  Regione che si nasconde, ancora una volta, dietro il terremoto – conclude Marchetti – I cittadini marchigiani però hanno sotto gli occhi 4 anni in cui non solo non si è fatta la ricostruzione, ma la regione deve ancora finire di rimuovere centinaia di migliaia di tonnellate di macerie. Ritardi ingiustificabili che hanno provocato l’abbandono forzato di interi paesi dove insisteva una economia prevalentemente agricola e dove ora, grazie alla politica regionale e nazionale del PD, non c’è futuro per i prodotti della terra”.

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