Il commissario regionale della Lega Marche, Riccardo Augusto Marchetti, interviene in merito al referendum che ha sancito il passaggio di Montecopiolo e Sassofeltrio dalle Marche all’Emilia Romagna
“Sono passati quattordici anni dal referendum, indetto su volontà popolare, il cui esito ha sancito il passaggio dei comuni Montecopiolo e Sassofeltrio dalla Regione Marche all’Emilia Romagna – ricorda Marchetti – oltre l’80% dei votanti ha scelto di lasciare la provincia di Pesaro-Urbino in favore di quella Rimini. Ritengo vergognoso che a distanza di anni non sia stato ancora dato seguito a quello che la Lega ritiene da sempre uno dei diritti fondamentali, ovvero l’autodeterminazione dei territori – prosegue – il fatto che il referendum risalga al 2007, non ne invalida il risultato. Se il volere del popolo è cambiato in questi anni, soltanto ufficializzando il passaggio potranno avere nuovamente occasione per tornare a far sentire la loro voce. Comprendo la preoccupazione del Governatore Francesco Acquaroli, – sottolinea Marchetti – che nei giorni scorsi ha chiesto di sospendere gli effetti del referendum, ma seppure si tratti di una scelta dolorosa, non possiamo essere servili ad egoismi che prevaricherebbero sulla volontà popolare. Purtroppo – rimarca –l’attuale Giunta sta subendo una decisione conseguente alla pessima amministrazione della sinistra, notoriamente sorda alle istanze dell’entroterra marchigiano, che il Centrodestra sta invece dimostrando di ritenere prioritarie. Uno dei motivi per i quali anni fa ho scelto di aderire al progetto della Lega, – spiega Marchetti – è la sacralità che per il nostro movimento ha da sempre la volontà del popolo, e mi batterò affinché questo diritto non venga mai calpestato. Discriminare alcuni territori a vantaggio di altri – continua – è l’emblema della cattiva politica, e la scelta compiuta nel 2007 dai cittadini dei due comuni del Montefeltro, testimonia il fallimento del Partito Democratico, allora al governo della Regione e della Provincia di Pesaro. Gli amministratori di sinistra hanno abbandonato la manutenzione delle strade e dei ponti, la cura dei servizi educativi e scolastici, e hanno addirittura chiuso l’ospedale – rimarca – un atteggiamento negligente ed egoista, in linea con quanto dimostrato dallo stesso partito anche a livello nazionale, visti i gravi ritardi nell’ufficializzazione della procedura di quel passaggio, che non può più essere procrastinato. La volontà popolare manifestata nel 2007 deve finalmente trovare riscontro concreto – conclude Marchetti – soltanto così, se davvero i cittadini di Montecopiolo e Sassofeltrio hanno cambiato idea, avranno la possibilità di affermarlo con un nuovo referendum”.