Il vicecapogruppo della Lega Marche in trasferta a Milano e Verona per promuovere la Riviera del Cònero e la provincia dorica
Per la prima volta le Marche si sono presentate in una cornice veramente unitaria in cui istituzioni e operatori condividono strategie, obiettivi e linee di intervento.
La Riviera del Conero, Castelfidardo, Loreto e l’anconetano con le sue bellezze paesaggistiche e storico-culturali e le sue eccellenze sono state protagoniste alla Borsa Internazionale del Turismo di Milano e al Vinitaly di Verona ottenendo grande consenso di pubblico e addetti ai lavori.
Biglietto da visita, il mare cristallino che da anni fa incetta di Bandiere blu, il Conero con la sua natura incontaminata, la cura per l’ambiente e l’ospitalità che fa sentire ogni turista a casa propria: un modello che l’associazione Riviera del Conero, fondata da Bilò nel 1995, ha saputo valorizzare e proporre come sistema, consentendo al territorio uno sviluppo sempre crescente.
Il vicecapogruppo della Lega in Consiglio regionale ha valorizzato questi ed altri asset del turismo made in Marche nel corso di uno dei numerosi eventi dell’importante appuntamento fieristico. Oltre a portare in alto il vessillo delle perle del Conero, Numana e Sirolo, Bilò ha sottolineato le ricchezze in termini di attrattività di tutto il territorio anconetano, con Castelfidardo patria delle Fisarmonica che, ha sottolineato “abbiamo valorizzato con la legge regionale di cui sono stato primo firmatario e Loreto, città Mariana meta di turismo religioso internazionale”.
“Come ha ben sottolineato il ministro del Turismo Massimo Garavaglia, che ha presenziato, insieme al Ct Mancini, al padiglione Marche – spiega – oggi il turista è un ‘pellegrino alla ricerca’, in tal senso è cruciale la strategia regionale di valorizzazione del turismo esperienziale, dei borghi, delle eccellenze enogastronomiche, dell’artigianato, degli eventi e delle tradizioni, di cui la regione è ricca”.
Al Vinitaly fari puntati sulla ‘Via Marchigiana del Gusto’ con i grandi vini ambasciatori delle nuove leggi regionali su enoturismo e multifunzionalità degli agriturismi. “Le Marche hanno proposto il distretto biologico più grande d’Europa – racconta il vicecapogruppo leghista – 100 milioni di fatturato, 70mila ettari di terreno e 2.200 imprese coinvolte, un primato tutto ‘Made in Marche’ che rimanda a quel modello di vita e di ospitalità a misura d’uomo, su cui ben si inserisce il turismo rurale con la possibilità di dormire in una botte, fare glamping (campeggio glamour) o passare la notte in una casa sull’albero”.
“Per la prima volta le Marche si sono presentate in una cornice veramente unitaria in cui istituzioni e operatori condividono strategie, obiettivi e linee di intervento. – sottolinea Bilò – Un sistema costituito da cultura, tradizioni, patrimonio paesaggistico, storico, artistico e archeologico che sta riscuotendo apprezzamento, grazie anche all’importante opera di valorizzazione che la Regione ha intrapreso verso forme di turismo sostenibile che rispettano il territorio e ne favoriscono la crescita sociale, civile ed economica”.