I consiglieri regionali e la segretaria della Lega dell’Alta Valle del Meutauro soddisfatti per l’approvazione della mozione
Un deciso ed unanime no al progetto di impianto agrifotovoltaico a Sant’Angelo in Vado. Lo ha pronunciato il Consiglio Regionale delle Marche sollecitato da una mozione frutto di una sintesi di alcuni documenti tra cui quello a prima firma del consigliere regionale della Lega Luca Serfilippi, presidente della 3a Commissione Ambiente e Territorio, e da tutti i consiglieri leghisti.
“Abbiamo ascoltato la richiesta di tanti cittadini vadesi preoccupati da questo progetto per la realizzazione di un impianto agrifotovoltaico con una estensione pari a circa 63.500 mq che avrebbe impattato in maniera irreversibile sul territorio dell’eccellenza tartufo a poca distanza dalle abitazioni. – spiegano i consiglieri della Lega Serfilippi e Cancellieri supportati dalla segretaria della Lega dell’Alta Valle del Meutauro Daniela Beranrdini – Il progetto al quale il Consiglio Regionale ha detto no è incompatibile con i piani di sviluppo socio-economico del territorio vadese orientato sempre più allo sviluppo dell’economia turistica della zona nonché alla promozione del valore storico, artistico ed ambientale di un borgo marchigiano conosciuto in tutta Italia per l’eccellenza dei suoi prodotti agricoli. Abbiamo una responsabilità nei confronti dei nostri concittadini e non possiamo permettere che, in nome della necessità di sviluppare impianti di produzione di energia da rinnovabili, si possa mettere a repentaglio la tutela di beni costituzionalmente riconosciuti quali l’ambiente, il patrimonio storico-artistico, il paesaggio e le aree agricole”.
“Oltre al no al progetto di agrivoltaico nel Comune di Sant’Angelo in Vado – concludono gli esponenti della Lega – come Consiglio Regionale abbiamo voluto sollecitare il governo ad accelerare l’iter di approvazione del decreto attuativo del dlgs 199/2021, affinché ci sia chiarezza, trasparenza ed uniformità nelle norme. L’assenza di una normativa chiara ed univoca rischia di provocare danni irreversibili nel nostro territorio e abbiamo il dovere di fare di tutto perché ciò non accada”.