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Appalti, il CDM approva il “Codice Salvini”: cantieri veloci, più autonomia, meno burocrazia per sindaci e aziende, premiate imprese e materiali italiani e europei

Via libera al nuovo Codice Salvini.

👉🏻Significa appalti più rapidi, con un risparmio di tempo (solo per gli affidamenti senza gara si risparmiamo da sei mesi a un anno), più autonomia agli enti locali con particolare riferimento ai piccoli comuni, corsia preferenziale per le forniture italiane ed europee, digitalizzazione con risparmio di carta e incombenze burocratiche.
👉🏻Piegato il partito dei No: è infatti previsto il dissenso qualificato, principio per cui le amministrazioni pubbliche avranno una cornice più limitata in caso di contrarietà a un’opera.
👉🏻È prevista la cosiddetta liberalizzazione sotto soglia: fino a 5,3milioni ci potranno essere affidamenti diretti.
Dal primo gennaio tutti gli scambi di informazione avverranno su una piattaforma digitale nazionale, in modo che le imprese non debbano presentare la stessa documentazione più di una volta (risparmio di tempo, di costi, di carta).
👉🏻I piccoli Comuni potranno procedere ad affidamenti diretti fino a 500mila euro e per il primo anno avranno più opzioni per scegliere la stazione appaltante qualificata, allargando il recinto che prima prevedeva solo le Province. Non solo. I Municipi più piccoli avranno semplificazioni sul personale: le funzioni di Rup potranno essere affidate ai dipendenti in servizio anche con contratti a tempo determinato. Non manca la clausola per accelerare i pagamenti (è garantita la possibilità per l’esecutore di emettere fatture anche al momento dell’adozione del SAL).

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