Lavoro

Piano regionale per le politiche attive del lavoro, investimento senza precedenti

La programmazione regionale per le politiche attive del lavoro nel triennio 2024-2026 potrà contare su 350 milioni di euro. Una somma che le Marche non hanno mai avuto a disposizione in passato, superiore a tutte le risorse degli anni precedenti.

“Il primo e unico piano triennale risale al periodo 2007-2009, mentre l’ultima esperienza di programmazione triennale si è svolta nel 2011-2013 – spiega per la Lega il capogruppo Renzo Marinelli – La Regione Marche torna a investire nel mondo del lavoro con una proiezione pluriennale non solo per la difficile fase congiunturale, ma anche per essere pronti a sostenere le richieste delle nostre imprese”.
Un piano importante, dunque, che prevede fortissimi investimenti per stimolare il mercato del lavoro e favorire il maggior numero possibile di occupati e che con cui si cerca di recuperare la carenza di programmazione delle giunte precedenti dovuta proprio alla scelta di abbandonare una visione pluriennale degli interventi per abbracciare quella più limitativa annuale.
Le aree di intervento individuate sono quelle dell’orientamento, della formazione vicina ai bisogni delle imprese, la promozione della cultura dell’imprenditorialità, il sostegno alle imprese per un’occupazione di qualità, la formazione aziendale, le competenze, il sostegno alle crisi aziendali, la sicurezza sul lavoro e l’emersione del lavoro irregolare. Il piano, ampiamente condiviso con gli interlocutori, riserva una priorità per i borghi, con l’obiettivo di contrastare la desertificazione dei territori attraverso opportunità occupazionali.
Per i giovani e i cosiddetti Neet, (ossia quella categoria di giovani inattivi che non studiano, non frequentano corsi di formazione e non lavorano) sono previsti tirocini, borse lavoro, borse di ricerca e tematiche, azioni di formazione e orientamento, supporto all’autoimpiego e alle start up innovative, contrasto alla dispersione scolastica, incentivi alle assunzioni.
Per le donne, le linee d’intervento riguarderanno lo sviluppo di nuove competenze, anche digitali, e in linea con i bisogni delle imprese, il sostegno all’imprenditoria femminile, servizi di conciliazione lavoro-famiglia, adozione di modelli e soluzioni organizzative family friendly.
Per i soggetti in età avanzata, le misure guardano alla staffetta generazionale, all’invecchiamento attivo, alla formazione per lo sviluppo di nuove competenze, a programmi di qualificazione e reinserimento lavorativo per chi è coinvolto in processi di crisi o trasformazione aziendale.
Per le persone con disabilità previste azioni di orientamento, formazione e inserimento lavorativo mirate, basate sull’integrazione tra servizi per il lavoro e operatori dei servizi sociali e della sanità.”

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