Marche

Chiara Biondi: le parole se le porta il vento, su Elica la Lega punta ai fatti

La consigliera regionale della Lega risponde alla collega Lupini che ha accusato il ministro Giorgetti di colpevole silenzio

Doppio autogoal del Movimento Cinquestelle sulla delocalizzazione della Elica. La consigliera Simona Lupini con le sue dichiarazioni circa il presunto silenzio del ministro Giorgetti sulla vicenda Elica, rivela quale arrosto ci sia sotto il fumo di una insinuazione con cui hanno condannato all’irrilevanza anche la “loro” sottosegretaria Todde. I pentastellati, al governo del Paese e di Fabriano, cercano solo di smarcarsi dalle conseguenze politiche e sociali di una nuova crisi industriale che invece Giorgetti sta cercando in ogni modo di mitigare se non si riuscirà a scongiurarla. Lupini, vi conviene fare marcia indietro e scusarvi: Arcelor Mittal, gestita dal vostro Di Maio, predecessore di Giorgetti, insegna come sulle crisi industriali voi pentastellati siete bravi solo a dire fiumi di parole. E le parole se le porta il vento, come i posti di lavoro la delocalizzazione”.

Così la consigliera regionale della Lega Chiara Biondi, fabrianese, sulle dichiarazioni della collega pentastellata e concittadina Simona Lupini che ha accostato al silenzio effettivo del patron dell’Elica Francesco Casoli a quello presunto del Ministro e vicesegretario della Lega Giancarlo Giorgetti accusandolo così di non agire per scongiurarla. “La Lega, che è solita giocare di squadra e non ciarlare con battitori liberi come fanno invece i cinquestelle, non solo è sul pezzo, ma ha anticipato i tempi con una proposta di legge nazionale che tiene ben presente quali siano le necessità dei nostri territori – conclude la consigliera Biondi – Oltre all’azione del ministero c’è quella dei nostri deputati. Marchetti e Patassini hanno presentato una proposta di legge nazionale concepita per capitalizzare l’esperienza delle ZES strutturandola a misura del territorio per ripensare un modello di sviluppo socio-economico che sia da volano per tutte le Marche, beneficiando della posizione strategica di fulcro nel collegamento tra Roma e il Mare Adriatico. Altro che silenzio: la Lega dà l’occasione di non fermarsi alle parole, ma di fare squadra per Fabriano e le Marche: lavorino anche loro per velocizzare l’iter parlamentare e la votino tutti: sarà uno strumento concreto con cui lavorare ad un rilancio fattivo della regione a partire dall’area montana”.

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