Quando nel luglio 2020 la Lega si candidò a governare le Marche, nel presentare il programma a Fano, io e il vicesegretario Andrea Crippa non sapevamo che le nostre parole sarebbero suonate come una profezia. “Si dice che chi si somiglia si piglia e le Marche assomigliano molto alla Lega perché hanno voglia, testa e cuore per andare oltre l’ostacolo. Sono orgoglioso che i marchigiani, che ci chiedevano discontinuità progettuale ed operativa dopo 20 anni di disastri di PD e Centrosinistra, oggi di quelle parole possano trovare riscontro nei fatti. I marchigiani adesso si sentono parte di quel progetto che il nostro segretario Matteo Salvini ha definito “modello Macerata” ovvero un’azione amministrativa in cui competenza e fattualità fanno sponda ai bisogni dei cittadini per mettere a segno colpi decisivi per il rilancio del territorio.
Un modello grazie al quale abbiamo conseguito un risultato storico anche alle recenti elezioni provinciali. A Macerata è stato eletto presidente della provincia il sindaco del capoluogo Sandro Parcaroli, unico candidato di partito di questa tornata elettorale e testimonianza tangibile del valore del modello amministrativo a trazione Lega. Anche in provincia di Fermo centreremo l’obiettivo grazie al lavoro che sapranno svolgere i nostri consiglieri provinciali Endrio Ubaldi e Marika Acciarri a sostegno di Michele Ortenzi, civico sostenuto dal centrodestra unito.
La Lega ha inoltre eletto altri cinque consiglieri provinciali: Luca Buldorini e Laura Sestili a Macerata, Enrico Rossi e Roberto Biagiotti a Pesaro-Urbino e Filippo Crivellini sarà consigliere ad Ancona.
Nel pieno della morsa del covid che, dall’avvio della legislatura, non ha mai smesso di minare salute, programmi, certezze e quotidianità, si toccano con mano i risultati del nuovo corso di una Regione di cui la Lega è partito di maggioranza relativa e le cui azioni rappresentano il fiore all’occhiello di questa amministrazione regionale.
I cittadini marchigiani hanno scelto di dare fiducia alla Lega per per consegnare alla Storia un cambiamento epocale, una svolta delle politiche economiche regionali che consentisse alla Regione di alzare finalmente la testa. In questo anno abbiamo radicalmente cambiato passo nella programmazione e nella gestione e il primo settore a trarne beneficio è stato quello dell’impresa e del lavoro.
Le Marche hanno risalito in un trimestre la classifica per contributi erogati all’agricoltura che le vedeva ultime. Grazie alle misure messe in campo dall’assessorato all’Agricoltura a guida Lega, hanno costituito il distretto biologico più grande d’Europa e dispongono di una legge sull’enoturismo che amplifica le possibilità di sviluppo per aziende non solo agricole, ma anche commerciali. È stato anche indetto un bando da oltre 30 milioni per le imprese agricole dei giovani e abbiamo adottato varie misure per favorire lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, la promozione degli investimenti tecnologici, la nascita di start-up e di nuova economia per i territori. Stiamo lavorando per completare la connessione delle Marche al mondo anche attraverso le infrastrutture digitali.
Volevamo una sanità che fosse vicina alle esigenze dei cittadini, avevamo promesso una sanità di territorio e per questo abbiamo detto un NO secco e definitivo alla politica degli ospedali unici impegnandoci per sbloccare lo stallo dei nuovi ospedali, Pesaro in primis che aspettava da trent’anni. Con l’assessorato alla Sanità a guida Lega abbiamo posto le basi per una filiera della salute diffusa nel territorio e abbiamo gestito la pandemia diventando una delle regioni più virtuose d’Italia nella vaccinazione e prima per sanificazione dell’aria nelle scuole e cure con anticorpi monoclonali.
Abbiamo già dato risposte anche ai marchigiani che hanno votato Lega per valorizzare i nostri talenti e rigenerare i luoghi per creare bellezza e sviluppo. Grazie alle iniziative intraprese dall’assessorato alla cultura a trazione Lega le Marche sono state la prima regione italiana a siglare un accordo con il Ministero per la valorizzazione dei beni immateriali, è nato il festival di Marchestorie per promuovere le piccole realtà locali dell’entroterra, sono stati potenziati gli interventi pilota sulla scuola e avviate numerose azioni, tra cui la legge sui borghi, per dare, attraverso l’economia della cultura, nuove chances di sviluppo al territorio.
Ai cittadini marchigiani che ci hanno scelto con la speranza di cambiamento, stiamo dimostrando giorno dopo giorno che la loro fiducia è stata ben riposta. E siamo garantire solo all’inizio.
Il 2022 sarà un anno decisivo per le Marche. Sarà necessario essere rapidi e concreti nell’attuazione del PNRR che porterà ad investire milioni di euro sul territorio per infrastrutture ed altri progetti essenziali. La Lega continuerà a dare il suo contributo fattivo ed essenziale per costruire una regione che sia sempre più a misura di marchigiano! Noi ci siamo e ci saremo!