Marche

Antonini: regionalizzazione delle concessioni idroelettriche per risparmi sulle utenze ed investimenti su bacini idrici e territorio

Il consigliere regionale primo firmatario della proposta di legge regionale depositata dalla Lega Marche funzionale anche alla lotta contro la siccità

La Lega Marche ha depositato una proposta di legge regionale per la gestione delle concessioni di grandi derivazioni idroelettriche nelle Marche con redistribuzione di energia e introiti sul territorio.

Lo comunica per il gruppo consiliare regionale il primo firmatario Andrea Maria Antonini, presidente della commissione Ambiente e Territorio e componente del dipartimento energia della Lega.

“La legge intende recepire le disposizioni nazionali contenute nel DL 79/1999 più noto come legge di regionalizzazione delle concessioni così da consentire al territorio di gestire la produzione di energia da rinnovabili riversandone i vantaggi in termini di costi e investimenti sugli impianti, nonché le compensazioni territoriali e ambientali” – spiegano Antonini e i colleghi del gruppo Lega Marinelli, Bilò, Biondi, Cancellieri, Marinangeli, Menghi, Serfilippi – Una scelta fondamentale anche come calmiere del prezzo dell’energia. Con la regionalizzazione delle concessioni, più il prezzo dell’energia sale, maggiore è la remunerazione degli operatori che gestiscono grandi derivazioni idroelettriche e maggiore è l’importo che devono versare alla Regione. Fondi che andranno a favore dei territori che ospitano queste infrastrutture”.

Antonini sottolinea come il settore dell’energia idroelettrica efficiente, che svolge un ruolo strategico nell’aumentare la quota di fonti di energia rinnovabili nel mix energetico, vede l’Italia tra i primi tre produttori in Europa di energia idroelettrica: nel 201 era il 67% di tutta l’energia prodotta da fonti rinnovabili. Una circostanza che la proposta di legge della Lega Marche intende capitalizzare a pieno per i marchigiani.

“Con questa proposta di legge vogliamo alimentare una filiera virtuosa energia, consumi, investimenti, risparmio anche per quanto riguarda la risorsa “acqua” – dettaglia il presidente Antonini – Il quaranta per cento degli introiti derivanti dall’assegnazione delle concessioni disciplinate dalla legge sarà destinata al finanziamento di interventi regionali per sostenere la produzione ed il consumo di energie rinnovabili, le comunità energetiche rinnovabili, l’efficientamento energetico degli edifici, delle strutture pubbliche e della pubblica illuminazione nonché l’efficientamento energetico, la smarterizzazione e l’incremento della resilienza della rete elettrica e la riduzione della povertà energetica. Il trentacinque per cento degli introiti – aggiunge – è destinato annualmente ai comuni territorialmente interessati dalle grandi derivazioni idroelettriche, compresi i comuni ricadenti nei Bacini Imbriferi Montani. Servirà a finanziare interventi diretti a ridurre lo svantaggio sociale, economico, territoriale e infrastrutturale dei relativi territori, con particolare riguardo alla prevenzione e riduzione del rischio idrogeologico e degli incendi, alla manutenzione del territorio, alla viabilità ed ai trasporti, compresa la mobilità sostenibile, la sentieristica e la rete dei cammini regionali, nonché alle vocazioni agricole, produttive e turistiche. Il restante venticinque per cento degli introiti servirà a finanziare piani di per il risparmio idrico e alla tutela e ripristino ambientale dei corpi idrici interessati dalla derivazione”.

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