Sanità

Legge 13, Pazzaglini: “Porterà ad un miglioramento profondo”

Per il senatore della Lega era tempo di attuare nella sanità marchigiana quel cambiamento necessario a costruire una regione più moderna ed efficiente

“La riforma della sanità marchigiana? Era necessaria, lo dimostrano le tante criticità esistenti, dalla carenza di personale, alle liste di attesa e ai territori lasciati sguarniti. Se chiedessimo a 100 marchigiani se secondo loro la sanità funziona nelle Marche, probabilmente 95 direbbero di no”.
Il senatore della Lega Giuliano Pazzaglini in vista dell’approdo in Consiglio regionale della riforma del sistema sanitario regionale non ha dubbi sull’urgenza del provvedimento e fa notare che se da un lato “la politica conosce i problemi del suo territorio”, dall’altro lato “la buona politica avrebbe dovuto anticipare questi problemi” agendo sulle criticità che affliggono la sanità dopo anni di mancata programmazione e di tagli agli investimenti.
“Dal suo insediamento, la giunta di centrodestra che guida la Regione, ha operato sempre in emergenza – spiega – : prima la pandemia, poi la guerra, la carenza di materie prime e i rincari, non c’erano mai le condizioni per agire, adesso è venuto il momento di attuare una riforma chiesta dai marchigiani con il voto all’attuale governo regionale”.
Una riforma necessaria, insomma, “certamente da completare per le esigenze che ancora dovranno essere affrontate, ma sicuramente una buona riforma che porterà ad un miglioramento profondo, sia rispetto all’esistente, sia rispetto alla tendenza al peggioramento”.
Entrando nel merito di alcune delle novità che saranno introdotte, fra le quali oltre all’addio all’Asur unica per dare vita a cinque Ast provinciali, spicca la telemedicina, Pazzaglini spiega che questa consentirà di limitare ospedalizzazioni che mettono sotto pressione gli ospedali e comportano costi elevati per la sanità, monitorando i pazienti cronici, quando possibile, al proprio domicilio.
Una transizione tecnologica che va incontro anche agli anziani che vivono nell’entroterra, evitando loro di doversi spostare quando non necessario, permettendo in questo modo anche di “contrastare il fenomeno dello spopolamento delle aree montane, accentuato dal sisma del 2016”.
Secondo il senatore leghista, infatti, l’entroterra marchigiano “soggetto ad una fuga di massa è finito negli anni in una spirale che si è autoalimentata nel tempo: il calo dei servizi in queste zone ha generato una tendenza a decidere di andare a vivere verso i centri più popolosi verso la costa, ma meno persone rimangono su territori e meno servizi vengono lasciati. Ora – afferma – questa spirale che sembrava infinita, potrà essere fermata grazie a questa riforma che consentirà nel tempo anche di invertire la tendenza”.
Grazie alla telemedicina, aggiunge Pazzaglini, “si potranno ridurre i costi legati a personale e tecnologie, semplificando le procedure per i primi accertamenti”. “La riforma del centrodestra marchigiano è una pietra miliare – conclude – farà da spartiacque verso la nascita di una regione sempre più moderna, efficiente e funzionale su ogni grande tema. Il cambiamento è solo all’inizio”.

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