Lavoro

Per il lavoro nelle Marche 350 milioni e Lega in prima linea

Approvato il piano sulle politiche del lavoro: programmazione integrata e triennale, potenziamento degli investimenti +100milioni di euro già nel triennio, linee guida strategiche condivise tra attori pubblici e privati per favorire concretamente l’incrocio di domanda offerta rispondendo alle problematiche occupazionali in cui giocano un ruolo determinante le nuove fragilità: genere, età, formazione, disabilità, la difficoltà di reinserire nel tessuto produttivo chi perde il lavoro in tarda età. Sostanziale il contributo del gruppo Lega attraverso emendamenti a mia firma per promuovere percorsi di orientamento specifici per adulti in transizione lavorativa, misure di sostegno all’autoimprenditorialità che prevedano criteri di premialità anche verso soggetti che risultano inoccupati al termine di un periodo di apprendistato, interventi volti alla promozione della flessibilità degli orari di lavoro, del lavoro agile e dello smart working anche con l’obiettivo di agevolare progetti attivati all’interno dei borghi destinatari degli interventi previsti dalla legge regionale 2021, estensione del microcredito agli apprendisti.
Il gruppo consiliare regionale della Lega esprime tutta la soddisfazione per l’approvazione del piano sulle politiche attive del lavoro che ha visto la Lega in primo piano con il vicecapogruppo Mirko Bilò, relatore di maggioranza, e il consigliere Marinangeli, entrambi componenti della seconda commissione consiliare attività produttive e sviluppo.

“Ci concentriamo sullo sviluppo e l’indirizzo delle competenze, sulla formazione continua, sull’inclusione sociale, sulla capacità di mettere a sistema gli interventi regionali che hanno ricadute sul tessuto economico-produttivo nel suo complesso – aggiungono Bilò, Marinangeli e i colleghi Marinelli, Acciarri, Cancellieri, Elezi, Lupini, Menghi, Serfilippi – Siamo convinti che giovani formati adeguatamente sono un asset strategico per la crescita sociale ed economica delle Marche così come non va disperso il patrimonio di maestranze altamente qualificate che il mondo intero ci invidia. Le nostre linee di intervento prevedono il ricorso sinergico a formazione ed esperienza per rispondere alla domanda di lavoro in maniera strutturale e mirata. Anche la recente riforma degli ITS da parte del ministro Valditara va in questa direzione – aggiungono i consiglieri regionali della Lega – Fondamentali la flessibilità didattica e organizzativa e auna più stretta connessione scuola lavoro con il ricorso all’apprendistato formativo di primo livello (studenti da 15 anni in su) e potenziamento dell’orario on the job”.

La Regione Marche – conclude il relatore di maggioranza Bilò – ancora una volta di dimostra sul pezzo con un progetto che fa sintesi dell’ascolto del territorio in tutte le sue espressioni e getta le basi per l’azione progettuale e operativa. La riforma degli ITS partirà in via sperimentale dal 2024/2025 e potrà coinvolgere fino ad un massimo del 30% degli istituti tecnici e professionali del territorio regionale. Sarà l’occasione non solo per inserire professori che arrivano direttamente dal mondo del lavoro e delle professioni per i moduli didattici più tecnici supportando il passaggio generazionale in attività che necessitano di azioni di tutoraggio ad alta intensità, ma anche per dare una ulteriore opportunità di impiego a lavoratori in età avanzata attraverso contratti di prestazione d’opera annuali senza intaccare l’organico docente assegnato all’istituto e la titolarità dei docenti sulle cattedre”.

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